Dipendenti della sanità privata in protesta a Genova: sciopero nazionale per il rinnovo dei contratti
A Genova, un significativo presidio si è svolto di fronte alla prefettura, attivato dai dipendenti della sanità privata, nell’ambito di uno sciopero nazionale indetto da Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl. La mobilitazione ha come obiettivo principale il rinnovo dei contratti collettivi di lavoro, i quali sono scaduti da tempo. Allo stesso modo, si chiede un’unificazione del contratto della sanità privata, attualmente caratterizzato da una notevole frammentazione. Questo articolo analizza in dettaglio le motivazioni di questo sciopero e le richieste dei dipendenti del settore.
La situazione della sanità privata in Italia
L’importanza del personale sanitario
Nel panorama della sanità privata italiana, vi sono oltre duecentomila lavoratori coinvolti, mentre in Liguria le cifre si attestano su diverse migliaia. Un dato emblematico riguarda il riconoscimento ricevuto durante la pandemia, quando questi professionisti sono stati chiamati “eroi”. La situazione attuale, però, appare paradossale: molti di questi lavoratori si sentono ora trascurati e relegati a un costo del lavoro, piuttosto che attori fondamentali del sistema sanitario.
Le dichiarazioni dei rappresentanti sindacali
“Queste sono le lavoratrici e i lavoratori che erano definiti ‘eroi’ durante la pandemia,” afferma Diego Seggi, segretario Cgil Funzione Pubblica Liguria, evidenziando il contrasto tra l’epoca della pandemia e il presente. Le organizzazioni datoriali sostengono di non essere in grado di rinnovare i contratti a causa di una carenza di risorse economiche. Tuttavia, Seggi ricorda che Cgil, Cisl e Uil, insieme alla Regione Liguria, hanno contribuito a incrementare il finanziamento del sistema sociosanitario di circa 17 milioni di euro, una mossa che, sebbene non risolutiva, potrebbe migliorare la sostenibilità contrattuale.
Problematiche dei contratti nella sanità privata
Urgenza di rinnovo e equità salariale
Il contratto attuale dovrebbe essere rinnovato da diversi anni. Andrea Manfredi, segretario Cisl FP Liguria, evidenzia che un accordo ponte era stato stabilito, creando speranza per un futuro rinnovo che potesse portare a una maggiore equità tra i dipendenti. Tuttavia, fino ad ora solo parole sono state pronunciate, e la frustrazione tra i lavoratori cresce. “È arrivato il momento di alzare la testa,” afferma Manfredi, sottolineando la necessità di un cambiamento concreto.
Frammentazione e disuguaglianza
Un tema ricorrente tra le proteste riguarda la frammentazione dei contratti, che non permette ai lavoratori di mantenere standard di equità. Marco Vannucci, segretario Uil Fpl Genova, denuncia che si sta lottando per ottenere pari qualifiche e salari, affinché si riconosca la dignità al lavoro svolto dai professionisti del settore. Vannucci richiede l’implementazione di un contratto unico, in grado di tutelare i lavoratori da pratiche di sfruttamento da parte di datori di lavoro che si avvalgono di “sindacati gialli”.
Le richieste principali degli scioperanti
Dignità e diritti nel lavoro
Le richieste principali emerse durante il presidio a Genova evidenziano il desiderio di dignità e diritti per i lavoratori della sanità privata. I sindacati si battono affinché vengano riconosciuti i diritti che sono stati loro negati e chiedono una valida distribuzione delle risorse destinate al settore, cosicché possano essere utilizzate per il rinnovo dei contratti e per garantire migliori condizioni lavorative.
La lotta per un cambiamento duraturo
Guardando al futuro, i sindacati ribadiscono l’importanza di un impegno congiunto da parte di tutti gli attori coinvolti, affinché si possa raggiungere una soluzione equa e sostenibile per tutti i lavoratori della sanità privata. La protesta di Genova si inserisce in un contesto più ampio, evidenziando le fragilità del sistema sociosanitario e richiamando l’attenzione sulla necessità di un cambiamento duraturo e significativo per il benessere di tanti professionisti che ogni giorno si impegnano per il servizio alla comunità.