Funerali di Paola Marella a Milano: la commozione di una città per l’architetto e conduttrice
Questa mattina, la chiesa di San Marco nel quartiere Brera di Milano ha ospitato un’affluenza straordinaria per i funerali di Paola Marella, figura di spicco nel panorama architettonico e televisivo italiano. Marella, nota per il suo ruolo pionieristico nel programma “Real Time” e per la sua carriera di architetto, è scomparsa all’età di 61 anni dopo una lunga malattia. La cerimonia ha visto la partecipazione di familiari, amici e numerosi volti noti, tutti uniti per rendere omaggio a una donna che ha illuminato la vita di chi le stava attorno.
La celebrazione funebre
Una comunità in lutto
La celebrazione funebre si è svolta in un’atmosfera di grande commozione. La chiesa era gremita di persone, con le prime file riservate ai familiari più stretti: il marito Domenico, il figlio Nicola e altri cari. Accanto a una bara adornata con una bella composizione di fiori bianchi, le parole del marito hanno risuonato forti e chiare, sottolineando il ruolo fondamentale di Paola nella vita delle persone che l’hanno conosciuta. “Sei la nostra luce”, ha detto Domenico, evidenziando come Marella fosse una presenza luminosa, non solo per la famiglia, ma anche per la comunità di Milano e per tutti coloro che l’hanno avvicinata nel corso della sua vita.
Un tributo alla professionalità
Durante il funerale, si è parlato spesso della carriera di Paola Marella, un percorso che ha iniziato nel campo dell’architettura e che l’ha portata anche alla televisione. “Quando ha cominciato era una professione un po’ così”, ha dichiarato il marito, mettendo in evidenza come Paola abbia saputo nobilitare il suo lavoro con dedizione e competenza. La sua professionalità l’ha portata a diventare una figura di riferimento in un settore che, inizialmente, non godeva della stessa visibilità di oggi.
L’omelia di Don Luigi Garbarini
Ricordo di una persona riservata
Don Luigi Garbarini, il parroco che ha officiato la cerimonia, ha dedicato parte della sua omelia alla discrezione di Paola. Ha raccontato come, anche nei suoi ultimi giorni di vita passati al San Raffaele, Marella mantenesse una presenza dignitosa e riservata, mentre la vita continuava attorno a lei. “Paola era ferma nel suo letto, nella sua eleganza”, ha affermato Don Luigi, sottolineando come la sua personalità riservata non abbia mai offuscato la luminosità che emanava. Questo aneddoto ha rispecchiato perfettamente non solo il suo carattere, ma anche il modo in cui affrontava le difficoltà con grazia e forza.
Un’eredità duratura
La figura di Paola Marella rappresenta non solo un esempio di professionalità, ma anche una fonte di ispirazione per le generazioni future. La sua capacità di essere un’amica per tutti e una figura di supporto per coloro che aveva vicino è stata ricordata da molti durante la cerimonia. L’eredità lasciata da Paola è quella di una persona che ha saputo unire passione e lavoro, regalando ai suoi amici e alla sua città la sua autentica luce, che, come ha affermato Domenico, non andrà dimenticata.
Il ricordo della città
Milano ha perso una delle sue figlie più amate. La chiesa di San Marco ha vissuto un momento di profondo raccoglimento, mentre la comunità si univa per esprimere il proprio cordoglio e il proprio affetto alla famiglia di Paola Marella. Nonostante la tragedia della sua scomparsa, il ricordo di Paola vive nei cuori di chi l’ha conosciuta e di chi ha avuto il privilegio di attraversare la sua vita. La sua storia è un invito a tutti a mantenere viva la memoria di coloro che, con la propria luce, hanno illuminato il cammino di altri.