Terracina: arresto per resistenza a pubblico ufficiale e furto aggravato, due tunisini nei guai
Questa mattina a Terracina, un’operazione delle forze dell’ordine ha portato all’arresto di un cittadino tunisino e alla denuncia di un altro connazionale per reati gravi, tra cui resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione. L’episodio, avvenuto a pochi giorni dalla denuncia di furto di un’autovettura, pone in luce questioni relative alla sicurezza e alla criminalità nel territorio.
L’incidente che ha scatenato l’arresto
L’episodio si è verificato nella notte tra il 17 e il 18 settembre. I carabinieri della N.O.R. – Aliquota Radiomobile di Terracina, hanno intimato l’alt all’autovettura guidata da un tunisino classe 2002, affiancato da un altro uomo di 28 anni dello stesso paese. Entrambi, in un primo momento, hanno mostrato di voler accostare, ma con un’improvvisa manovra, il conducente ha accelerato nel tentativo di investire uno dei militari. Fortunatamente, il carabiniere è riuscito ad evitare il peggio grazie a una reazione prontissima.
Subito dopo, è scattato un inseguimento che ha messo a dura prova le capacità di guida dei militari. L’individuo al volante ha mostrato una condotta spericolata, cercando più volte di provocare un impatto con il veicolo militare, ignorando le segnalazioni luminose e sonore. La situazione si è fatta sempre più pericolosa quando il tunisino ha intrapreso una manovra contromano su una strada centrale di Terracina, rischiando di coinvolgere altri veicoli.
Il fermo e le indagini successive
Dopo un breve inseguimento, i due uomini sono stati bloccati in una strada senza uscita. I militari hanno proceduto a una perquisizione del veicolo, scoprendo che l’automobile era provento di furto. Era stata denunciata rubata l’11 settembre presso la Questura di Latina, identificando la legittima proprietaria, una donna di 60 anni.
Durante le ispezioni, i carabinieri hanno rinvenuto strumenti atti allo scasso all’interno dell’auto: un piede di porco e una pinza taglia bulloni, segnali che ampliano le accuse contro i due uomini. L’autovettura è stata restituita alla legittima proprietaria, mentre gli attrezzi utilizzati per commettere reati sono stati posti sotto sequestro.
Misure cautelari e procedimenti legali
Il tunisino arrestato, privo di un reddito di inclusione, è stato condotto presso le camere di sicurezza della Compagnia di Terracina dopo aver completato le formalità di rito. Si attende ora l’applicazione di misure legali in seguito all’accaduto, già programmato per il rito direttissimo. Il secondo tunisino, denunciato per concorso in ricettazione e possesso di strumenti da scasso, rimane in stato di libertà, in attesa delle successive azioni legali.
È importante ricordare che un’accusa non deve essere considerata sinonimo di condanna. Il sistema giudiziario italiano prevede tre gradi di giudizio, che garantiscono il diritto alla difesa e la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva. Questo principio è fondamentale per garantire una giustizia equa, tutelando sia i diritti degli indagati sia quelli delle vittime.